Il referendum sul taglio dei parlamentari, fortemente voluto dal M5S ma ormai appoggiato un po’ da tutte le maggiori forze politiche (chiedetevi il perché, poi ci torniamo su) è una delle più grandi e catastrofiche bufale che ci attendono nei prossimi tempi.
(i deputati verrebbero ridotti da 630 a 400 e i senatori elettivi da 315 a 200, oltre 1/3.)

Partiamo da un dato di fatto: chi, già parecchio tempo fa, aveva teorizzato la necessità del taglio dei parlamentari per attuare il “Piano di rinascita democratica” che ci avrebbe dovuto condurre verso un “autoritarismo legale” era Licio Gelli, con la sua loggia massonica deviata P2.

Il taglio dei parlamentari era al quinto posto tra le riforme da fare assolutamente.

E se ci pensate bene non fa una grinza: meno teste ci sono in un luogo di comando, più è semplice controllarlo completamente.
Niente più dissensi interni, niente più deputati e senatori che si oppongono alla “linea del partito”.

In pratica: tagliare i parlamentari serve, principalmente, a ridurre il pensiero “contrario” e, di conseguenza, la democrazia.

Ma al momento è appoggiato da tutte le principali forze politiche, come dicevamo: M5S, PD, Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, tutti insieme appassionatamente.

 

Ed è semplice capire il perché: ridurre gli spazi in parlamento, in primo luogo, taglierebbe definitivamente fuori tutti i piccoli partiti.

In secondo luogo, avere meno posti a disposizione darebbe modo ai leader di partito di candidare e far eleggere solo i propri fedelissimi.
Meno parlamentari significano meno teste pensanti che possono opporsi a una legge sbagliata, ad esempio.
O a una deriva autoritaria.

È stato fatto credere che il numero dei nostri parlamentari rappresenti “un’eccezione”, perché ne abbiamo più di chiunque altro.

Ed è del tutto falso, perché in tutta Europa solo 4 paesi hanno un numero di parlamentari leggermente minore del nostro, in rapporto alla popolazione.

È stato detto che tagliare i parlamentari rappresenterebbe un grande risparmio per il nostro Stato, e anche questo è completamente falso, perché risparmieremmo solo lo 0.007% della spesa annuale.
1 euro e 35 centesimi all’anno per cittadino.

Il referendum per il taglio dei parlamentari è una misura populista che inganna i cittadini, facendogli credere di “punire”, in qualche modo, l’odiata “kasta”, ma in realtà è solo l’ennesimo modo per togliere spazi democratici, è solo l’ennesimo modo per stroncare la già fragile è indebolita democrazia rappresentativa italiana.

Il 20 e il 21 settembre io voto NO.

E sarà praticamente impossibile vincere, visto che, come dicevo, tutti i maggiori partiti non vedono l’ora che passi questa aberrante riforma.

Ma dobbiamo provarci lo stesso.
Ne va della nostra democrazia.