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di Franco Fracassi -

Enel, Eni, Autostrade per l’Italia, Lottomatica, ma anche Vodafone, Sky, Telecom Italia e Nestlè. Tutte queste società finanziano Vedrò, la fondazione del presidente del consiglio Enrico Letta. Ottocentomila euro all’anno in cambio di che cosa? L’unica moneta di scambio che una fondazione fatta da politici potrebbe dare sono favori politici.

Spiega Mattia Diletti, uno dei massimi esperti di lobby e fondazioni: «Quello che colpisce del sistema di finanziamento riguarda soprattutto i finanziatori piuttosto che i finanziati. Sono prevalentemente ex monopoli pubblici, che hanno un rapporto ancora stretto con la politica e che finanziano un po’ tutti, con cifre ridotte, a pioggia, sia la destra che la sinistra».

Ovviamente, il tutto è fatto alla luce del sole. Ma quanto influiscono sui programmi della fondazione tutti questi sponsor? E quanto potranno pesare sulle prossime scelte politiche del premier? Un presidente del consiglio che occupa una poltrona di prestigio in sei diverse fondazioni. Tra questi, Arel fondato dal suo padrino Beniamino Andreatta, Trecentosessanta, Aspen, Vedrò, appunto. Un record, visto che solo Innocenzo Cipolletta e Stefano Zamagni sono presenti in altrettante associazioni e fondazioni.

da popoff.globalist.it